Una delle prerogative del Nursind, sin dall’inizio dell’attuale epidemia, è di garantire la sicurezza per tutti gli operatori sanitari, in particolar modo, sicurezza per chi giornalmente combatte in prima linea questa tremenda battaglia contro un nemico che seppur invisibile tante vittime continua a mietere.
Sicurezza, che come già citato in altre occasioni è la parola chiave e dominante del Dlgs. 81 del 09 aprile 2008.
Sicurezza che può e deve materializzarsi solo a condizione che vengano rispettati alcuni passaggi necessari, ovvero attraverso le seguenti fasi: informazione, formazione, e vigilanza.
Proprio nell’ambito di questa ultima citata fase, Nursind Ragusa voleva portare all’attenzione di chi legge alcuni numeri percentuali, che in quanto tali esplicano in maniera intuitiva più di ogni altra cosa la dura realtà dell’attuale stato emergenziale.
In particolar modo da dati in nostro possesso, dati aggiornati a fine novembre, risultano all’interno della nostra Azienda 135 dipendenti positivi al Sars Cov 2. Tra questi: il 68% risultano essere infermieri, il 9% medici, 8% ausiliari, il 3,7% operatori tecnici etc.
Da queste asettiche percentuali, purtroppo emerge chiaramente, senza dubbio alcuno, come la categoria più colpita tra i vari operatori sanitari sia proprio quella degli infermieri, di cui noi ne siamo sindacato di categoria.
Rispecchiando purtroppo quello che è il trend nazionale, dunque anche all’interno dell’Asp Ragusa, l’infermiere risulta essere, la prima linea di questo esercito che combatte senza sosta un nemico microscopico ma in grado di mandare in tilt i sistemi sanitari e non solo di tutto il modo
Del resto non poteva essere che così dato che, per chi non lo sapesse, l’infermiere è il professionista sanitario che con il suo campo proprio di attività assiste cura e si prende cura dell’assistito in maniera globale, in altri termini è il responsabile dell’assistenza generale infermieristica.
L’infermiere è, tra i vari operatori sanitari, colui che trascorre più tempo con il paziente e dunque per ovvie ragioni, risulta essere il più esposto al contagio.
In tal senso, auspicando la vittoria finale dell’essere umano sul virus, Nursind Ragusa esorta chi di dovere non solo ad attenzionare in maniera riflessiva tali numeri percentuali ma soprattutto ad attuare tutte le misure possibili affinché si determini una drastica riduzione delle stesse avvicinandosi più possibile allo zero percentuale.