Si è tenuta oggi pomeriggio il tavolo tecnico per discutere sull’erogazione degli incentivi covid.
L’adozione delle Linee guida regionali sui criteri dei fondi contrattuali del personale del S.S.R., ha determinato con chiarezza che, anche se pur in una forma di ristoro, questi emolumenti debbano essere erogati tenendo conto principalmente dell’impegno che il personale ha profuso nel fronteggiare l’emergenza covid suddividendo tale personale in tre fasce di appartenenza: la prima ( A ) per il personale che si è speso direttamente e giornalmente per assistere i pazienti covid ; la seconda ( B ) che corrisponde ai dipendenti che hanno lavorato , ma non costantemente e giornalmente , con i pazienti affetti da covid-19 ; infine una terza fascia ( C ) predisposta per i dipendenti che non hanno avuto contatto con pazienti covid, pur lavorando per la gestione organizzativa della pandemia. In tal senso come O.S. abbiamo avanzato la nostra proposta, per poterla condividere insieme a tutta la compagine sindacale. Proposta che si basava sulla premialità, l’esposizione al rischio ed il sacrificio che i lavoratori hanno corso durante l’assistenza a pazienti covid positivi partendo dalla fascia A pian piano giungendo fino ai lavoratori che sono ricompresi nella fascia C. L’intenzione era quella di dare un reale segnale di meritocrazia , che tutto il personale deve ricevere, ma obbligatoriamente in proporzione al contatto continuo con pazienti affetti da covid-19. Purtroppo questo non è successo in quanto sono emersi posizioni di singole persone diverse in merito alla reale interpretazione del segnale che la Ragione voleva dare al profuso impegno degli Infermieri e dei lavoratori tutti esposti a sacrifici e pericolo contagi di questa terribile pandemia. La logica ed il rispetto morale che ci contraddistingue ci vietano espressamente di accettare il verificarsi di posizioni personalistiche che potrebbero vedere per esempio calcolata l’esposizione al covid-19 di un operatore tecnico paragonandolo a quello di un Infermieri di un reparto di degenza come l’ortopedia piuttosto che medicina piuttosto che sala di chirurgia vascolare.
Pertanto, se pur lodevole ed ammirevole l’operazione di far sintesi da parte della Direzione rappresentata dall’Avvocato Tolomeo, ritenuto che non ci fossero i presupposti per poter assolutamente condividere il percorso intrapreso, abbiamo abbandonato la riunione perché riteniamo in assoluto che gli Infermieri che hanno rischiato in prima persona , tra cui qualcuno pagando personalmente con la propria vita, debbano essere rispettati, non solo elogiati per poi essere ritenuti pari di altre categorie che magari non hanno mai visto un paziente covid neanche dalla finestra.
La RSU NurSind Ragusa
La Segreteria NurSind Ragusa