La giornata internazionale dell’infermiere è una giornata celebrata in tutto il mondo il 12 maggio di ogni anno, al fine di valorizzare il contributo degli infermieri nella società.
Nel 1974 fu scelta la data del 12 maggio per celebrare l’anniversario della nascita di Florence Nightingale, la quale è considerata la fondatrice della moderna assistenza infermieristica.
Il 13 aprile 2019 il Consiglio Nazionale dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche ha approvato il nuovo Codice Deontologico, costituito da 53 articoli che ribadiscono e rafforzano il ruolo dell’infermiere come professionista al servizio della persona.
Nonostante ciò ancora oggi la figura infermieristica attende il riconoscimento sociale, economico e occupazionale che merita.
L’immagine dell’infermiere è rimasta legata ad un immagine storica per molti, ignara della sua crescita professionale.
Oggi con l’emergenza COVID gli viene riconosciuto una lode per l’impegno dimostrato, ma con un velo d’indignazione e rammarico, la risposta è che si lavora da sempre in prima linea già da prima del COVID 19 con risorse e strumenti esigui cercando di tutelare al meglio la salute.
La figura infermieristica, da sempre bistrattata dalla società e dalle istituzioni, riamaste per anni sorde alle continue denunce di risorse insufficienti e richieste di adeguamenti strutturali ed economici, all’improvviso, in questo momento drammatico di Pandemia, viene vista come figura eroica con orgoglio nazionale come se si fosse acquisita solo ora la consapevolezza della sua importanza per la salute collettiva nello svolgimento del suo ruolo.
Siamo professionisti iscritti all’Ordine e, alla pari dei medici, abbiamo fatto un giuramento a cui teniamo fede, ossia quello di tutelare la salute della persona.
Indossando la nostra divisa, intrisa di sacrifici e responsabilità, ci mettiamo dentro il cuore che ogni giorno tocca il dolore degli altri.
La nostra è una professione che guarda al futuro, sempre avanti, e ha come scopo il rapporto coi pazienti.
Il 12 maggio in occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere che ricorda l’importanza degli Infermieri nella Sanità, diciamo BASTA allo svilimento della nostra Professione, pretendendo tutti gli strumenti necessari per assistere al meglio i pazienti a tutela della loro e della nostra salute e avendo il giusto riconoscimento professionale ed economico con obiettività e onestà intellettuale dalle Istituzioni, dai Dirigenti e dalla Società.
Noi non siamo paramedici noi siamo INFERMIERI e siamo orgogliosi di esserlo.
In questo periodo di pandemia gli infermieri ci sono e i pazienti li riconoscono come unici compagni nei loro momenti di bisogno sia dal punto di vista clinico che umano, perché per gli infermieri ” il tempo di relazione è tempo di cura”. Lo hanno dimostrato e lo stanno dimostrando i fatti nonostante le necessarie tute di contenimento e i tripli guanti di protezione, e lo sanno anche le istituzioni.
Spero che i riflettori accessi sull’infermiere dal momento di crisi non si spengano con la sua fine perché il ricordo di Florence Nightingale la madre degli infermieri non si spegne con la pandemia ma deve servire come punto di partenza per una giusta valorizzazione della professione.
Buon 12 maggio a tutti gli INFERMIERI del mondo.