Il primario aveva mandato più volte a quel paese un’infermiera, erano stati diversi gli “apprezzamenti” che erano volati tra una seduta operatoria e l’altra e durante il giro visita, fino a che la vittima di continue vessazioni, si è rivolta al giudice del Tribunale di Lavoro.
L’accaduto riguarda l’ospedale di Macerata, e la bagarre è approdata in giudizio già nel lontano 2008: l’infermiera denunciava di essersi più volte rivolta alla direzione aziendale per far interrompere le vessazioni, ma senza risultati.
La prima sentenza del 2015 respinse la pretesa risarcitoria dell’infermiera, che quindi presenta ricorso in Appello.
Qui il giudice accoglie il ricorso dell’infermiera e condanna l’ASUR ad un risarcimento di 20 mila euro a favore dell’infermiera.
Non è noto se l’ASUR abbia già fatto rivalsa nei confronti del primario in questione per recuperare la somma finora versata per le intemperanze verbali del primario.
Cronache Maceratesi
Fonte: Infermieristicamente.it