Dal ritardo dei referti dei tamponi alla carenza di dispositivi di protezione individuale, nessuno dei temi sollevati dal NurSind è mai stato affrontato assieme alla Direzione dell’Asp.
In questi mesi, denuncia il sindacato degli infermieri, l’azienda non ha mai convocato la sigla per un confronto contravvenendo per altro alle indicazioni dello stesso assessorato che aveva invitato le Asp a mantenere costanti le interlocuzioni informative.
È quanto segnala in una nota Giuseppe Savasta, segretario territoriale del NurSind, che ricorda che “mentre in assessorato regionale il NurSind Sicilia viene tranquillamente ricevuto e ha instaurato un rapporto collaborativo ed aperto, la Direzione strategica dell’Asp 7 di Ragusa non vuole assolutamente parlare con il sindacato degli infermieri”.
Il NurSind spiega che “sin dall’inizio di questa terribile pandemia, che ha colpito anche la nostra provincia, il 23 febbraio avevamo chiesto informazioni in merito agli interventi che l’Azienda stava predisponendo per la tutela della salute dei dipendenti. Visto l’aggravarsi della situazione, in data 7 marzo 2020 richiedevamo una riunione urgente per confrontarci sulle strategie da mettere in campo per affrontare tale situazione. Non abbiamo mai ricevuto risposte e il 29 marzo abbiamo chiesto all’assessorato una ispezione. Solo allora la Direzione è intervenuta, ma solo per sminuire i problemi e sostenendo addirittura che fossimo solo alla ricerca di visibilità”.
Tra l’altro lo stesso assessorato il 10 aprile scorso ha chiesto alla Direzione generale dell’Asp 7 di Ragusa di relazionale in merito alle segnalazioni fatte dal NurSind.
“Il 12 maggio abbiamo inoltrato l’ennesima richiesta di incontro ma a tutt’oggi nessuna risposta. Ci dispiace veramente che la Direzione strategica dell’Asp abbia adottato un atteggiamento chiuso e per nulla volto al confronto con un sindacato che rappresenta gli infermieri, gli eroi tanto decantati da tutto il mondo. Rimaniamo veramente rammaricati da questa voluta e continua mancata ricerca del dialogo e del confronto – conclude Giuseppe Savasta“.
Fonte: Infermieristicamente.it