Continuano le minacce rivolte agli operatori sanitari da parte di un’utenza stanca e provata dai lunghi tempi d’attesa.
Dopo il caso dell’ambulanza bloccata per 10 ore a causa delle mancate barelle, continuano i disagi al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Modica per il continuo sovraffollamento. A soffrire di questa situazione sono sia i pazienti per i lunghi tempi di attesa, sia gli operatori sanitari stessi che, a causa della mancanza di personale, devono gestire un grande mole di lavoro e subire le pressioni da parte dell’utenza. Il sindacato degli infermieri di Ragusa ritorna sulla questione e lancia il suo grido d’allarme. “Ancora una volta dobbiamo intervenire, – si legge nella nota – per tutelare la sicurezza degli operatori sanitari e dei cittadini, sull’argomento del sovraffollamento dei pronto soccorso, in questo caso particolare, quello del “Maggiore “ di Modica. Come da recenti e innumerevoli articoli di giornale, servizi video e post sui social che sottolineano la particolare situazione del nosocomio, puntando il dito verso gli operatori sanitari del settore; quest’ultimi ricevono quotidianamente continue minacce da parte di un’utenza, giustamente stanca e provata dalle lunghe permanenze dei propri cari all’interno della struttura di emergenza, che debbono sopportare tempi d’attesa medi che talvolta supera le 24h. Ciò deriva anche, a nostro avviso, dall’utilizzo improprio della fruizione di tale servizio, valvola di sfogo per carenze territoriali d’assistenza; negli ultimi giorni gli operatori hanno dovuto impegnare in sosta le barelle del 118 per mancanza delle stesse all’interno del reparto, rallentando e bloccando le ambulanze del 118 creando inevitabili disagi in tutto il territori provinciale. Vogliamo riaffermare, se ce ne fosse ancora il caso, che il pronto soccorso di Modica è l’unico in provincia di Ragusa in cui non è prevista l’osservazione breve, che potrebbe attenuare di molto l’attesa per una assistenza diretta al paziente. Ricordiamo che il pronto soccorso del presidio “Maggiore” di Modica , abbraccia un bacino di utenza molto vasto vista la sua disposizione territoriale e demografica garantendo ed erogando un servizio di emergenza-urgenza per la cittadinanza sia modicana sia per i numerosi comuni limitrofi con annesse zone balneari. Inoltre lo stesso accoglie numerosi accessi di utenti provenienti dai comuni della provincia di Siracusana facendo aumentare in modo esponenziale la richiesta di accesso al servizio di pronto soccorso. Nell’ultimo periodo i medici del pronto soccorso del Maggiore sono costretti a saltare ripetutamente i riposi per poter garantire la copertura del servizio visto che risulta formato solo da 4 unità”.
Prosegue: “Come sindacato a tutela della professione infermieristica, abbiamo sempre prestato molta attenzione al personale dei pronto soccorso che, nonostante lo spirito di abnegazione stremato dal numeroso incremento di accessi, continuano a prestare servizio con professionalità e spirito d’appartenenza. La sicurezza nelle cure è un principio costituzionale che non può e non deve essere messe in alcun modo in secondo piano ed è proprio richiamando lo stesso principio che chiediamo ai Dirigenti dell’Asp 7 Ragusa l’immediato potenziamento di personale infermieristico e Medico; inoltre chiediamo – conclude le nota – di valutare l’apertura dell’Area di Osservazione Breve come previsto negli altri 2 nosocomi Ragusani per garantire i normali e corretti livelli assistenziali, per uno stato emergenziale che sta mettendo a rischio il “Bene Salute” del cittadino oltre che la sicurezza dei Lavoratori”.
Fonte: ialmo.it