L’allarme viene lanciato dal Sindacato NurSind, Sindacato delle Professione Infermieristiche, all’approvazione del Piano Annuale delle Emergenze presso l’ASP di Ragusa.
“Come O.S. siamo molto preoccupati per l’approvazione del Piano Annuale delle Emergenze che a nostro avviso comporta una serie di condizioni che aggravano ancor di più il carico di lavoro degli Infermieri e che potrebbero provocare forti ripercussioni sotto l’aspetto assistenziale. Il personale che opera in Pronta disponibilità la maggior parte delle volte lavora in reparti di altissimo qualificazione e criticità come l’Emodinamica in caso d’infarto, alle sale operatorie in caso di interventi chirurgici, ortopedici, ginecologici, in emergenza (vedasi un politrauma a seguito di un incidente stradale) per continuare in reparti come pronto soccorso e rianimazione ad altri. In caso di chiamata l’Infermiere deve trovarsi entro 30 minuti sul posto di lavoro.
Abbiamo posto all’attenzione dell’Azienda i dettami contrattuali che sono molto chiari in quanto definiscono il numero massimo di turni di reperibilità, indicandoli a 7 mensili che ogni lavoratore può effettuare; dai dati forniti sul personale operante in Azienda in via preliminare abbiamo evidenziato come in molti reparti e servizi il numero di personale fosse insufficiente per garantire tale istituto contrattuale e che ciò avrebbe elevato ad esempio, ad un numero di turni reperibilità per ogni singolo Infermiere ad un numero tra i 10 e 15 turni mensili.
Ricordiamo che il limite fissato a 7 reperibilità mensili che ogni dipendente deve effettuare da CCNL è un numero che è scaturito sopratutto per una tutela della salute del dipendente stesso indirizzato ad evitare il famoso fenomeno di Stress Lavoro Correlato che potrebbe ripercuotersi nell’efficienza dell’erogazione della prestazione; a ciò si deve aggiungere anche la corretta applicazione dei processi di rischio clinico che ovviamente potrebbero venir meno nel momento in cui un dipendente sia costretto a coprire oltre i sette turni di pronte disponibilità.
Ovviamente ci siamo messi a disposizione dell’Azienda per interloquire con l’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia, facendoci portavoce della problematiche che, a nostro avviso, scaturisce da una carenza di personale Infermieristico in alcuni settori critici e che ci avrebbe dato una mano nella richiesta di una nuova possibilità di ampliamento della dotazione organica e quindi nuove assunzioni.
Quindi ci ritroviamo con un Piano delle Emergenze (Reperibilità del Personale del Comparto) che doveva essere trattato a gennaio 2023 (a programmazione) ed invece è stato trattato ad Ottobre 2023 ( a sanatoria ); ci ritroviamo con un accordo che eleva le pronte disponibilità oltre le sette consentite contrariamente a quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale; infine ci troviamo con una deroga contrattuale effettuata in trattazione decentrata locale che non era permessa.
A supporto ricordiamo come anche l’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazione) con risposta nota prot. 51322 del 10/05/2023 avente come oggetto “ Quesito – Art.44 CCNL comparto sanità triennio 2019-2021 “chiarisce che” Con riferimento al comma 10 dell’art.44 in oggetto, si fa presente che i sette turni di pronta disponibilità mensile sono un quantitativo massimo individuale di valore perentorio per l’Azienda che non può pertanto, né in sede di contrattazione integrativa né con il consenso del dipendente, essere superato”.
Come Sindacato abbiamo evidenziato nei vari incontri con l’Amministrazione quanto fin qui descritto , rilasciando anche una dichiarazione allegata al verbale, ma sia l’Amministrazione che la compagine Sindacale ha deciso di prendere altre decisioni. Riteniamo questo accordo fortemente peggiorativo per la vita dei lavoratori e sopratutto per la loro salute, oltre che inammissibile e contro legge, a nostro avviso, poiché viola dettami contrattuali chiari ed imprescindibili.
La Segreteria e la RSU
NurSind di Ragusa